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Ancora una notte di raid su Gaza, almeno 100 morti | Hamas replica a Trump: "La Striscia non è in vendita"

L'Onu: "L'escalation a Gaza equivale a pulizia etnica". Il premier del Qatar: "I bombardamenti dell'Idf ostacolano le trattative per la tregua"

di Redazione online
16 Mag 2025 - 20:01

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 588. Nuova nottata di raid di Israele su Gaza: i morti sarebbero oltre 100. E mentre Donald Trump continua a ribadire i suoi progetti per la Striscia, secca è la replica di Hamas: "Gaza non è in vendita". Human Rights Watch definisce "strumento di sterminio" il blocco degli aiuti da parte di Israele, il premier del Qatar: "I bombardamenti israeliani ostacolano le trattative per la tregua". 

Festa in piazza nel New Jersey per la liberazione dell'ostaggio Edan Alexander

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L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha condannato la forte escalation di attacchi da parte di Israele a Gaza - e l'apparente tentativo di sfollare definitivamente la popolazione - definendola una "pulizia etnica". "Questa ultima raffica di bombe... e la negazione degli aiuti umanitari sottolineano che sembra esserci una spinta verso un cambiamento demografico permanente a Gaza, che viola il diritto internazionale ed equivale a una pulizia etnica", ha dichiarato Volker Turk in una nota. 


Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato all'Afp che il gruppo si aspetta che gli Usa facciano pressione su Israele affinché revochi il blocco degli aiuti a Gaza dopo il rilascio di un ostaggio israelo-statunitense Edan Alexander. "Hamas attende e si aspetta che l'amministrazione statunitense eserciti ulteriori pressioni sul governo Netanyahu affinché apra i valichi e consenta l'ingresso immediato di aiuti umanitari - cibo, medicine e carburante - negli ospedali della Striscia di Gaza", ha dichiarato Taher al-Nunu, aggiungendo che l'ingresso degli aiuti faceva parte di un'intesa con gli inviati Usa in cambio del rilascio di Edan.


Funzionari sanitari hanno riferito ad Al Jazeera che oltre 100 palestinesi sono stati uccisi oggi dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Almeno 55 di loro sono stati uccisi nel nord dell'enclave. I raid hanno colpito tutta Gaza, compresi i sobborghi di Deir al-Balah e la città di Khan Younis. Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che oltre ai morti ci sono centinaia di feriti. Gli attacchi sono durati per ore e hanno costretto la popolazione a fuggire dal campo profughi di Jabalia e dalla città di Beit Lahiya. Dopo i raid si è visto del fumo scuro salire sopra Jabalia, mentre la gente raccoglieva ciò che poteva dei propri averi e fuggiva su carri trainati da asini, in auto e a piedi.



"Oltre 45 bambini sono stati uccisi in attacchi aerei a Gaza in due giorni. Questo dovrebbe sconvolgere il mondo, ma viene accolto con indifferenza. A Gaza nessun luogo è sicuro per i bambini. Questo orrore deve finire". Lo scrive su X la direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell che aggiunge: "Più di un milione di bambini a Gaza rischiano la fame. Sono privati di cibo, acqua e medicine. Tutte le parti in conflitto devono rispettare il diritto internazionale umanitario".


"La gente muore di fame" a Gaza e la guerra sarà "risolta". Lo ha detto Donald Trump nel corso di un discorso alla stampa durante un forum economico ad Abu Dhabi. "E Gaza... bisogna risolvere questo problema, molta gente muore di fame, succedono molte cose brutte", ha affermato il presidente americano. Gli aiuti non arrivano a Gaza dal 1 marzo, con Israele che sostiene che nella Striscia siano arrivati sufficienti aiuti umanitari durante un cessate-il-fuoco di sei settimane e che Hamas ne abbia rubato gran parte. Nelle ultime settimane, tuttavia, i funzionari delle Idf hanno iniziato ad avvertire i vertici politici che l'enclave palestinese è sull'orlo della fame.


Massicci attacchi aerei israeliani hanno colpito la città di Khan Younis, nella Striscia di Gaza, durante la notte fino, uccidendo oltre 50 persone in una seconda notte consecutiva di intensi bombardamenti, mentre un altro raid aereo nel nord del territorio palestinese ha causato la morte di oltre una dozzina di persone, hanno riferito le autorità. 


Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha riferito di aver manifestato preoccupazione per la situazione umanitaria di Gaza in una telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Rubio lo ha detto ai giornalisti a margine del vertice Nato ad Antalya in Turchia. "Siamo preoccupati della situazione umanitaria lì", ha detto, spiegando di condividere però la volontà di Netanyahu di eliminare Hamas: "Penso che a tutti noi piacerebbe vedere una fine duratura di questo conflitto, che, d'altronde, finirebbe immediatamente se Hamas si arrendesse. Fintanto che quelli esistono e stanno in giro, non avremo la pace".

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